VITIGNI AUTOCTONI - ESALTIAMO LA BIODIVERSITÀ DEL TERRITORIO TOSCANO

VITIGNI AUTOCTONI - ESALTIAMO LA BIODIVERSITÀ DEL TERRITORIO TOSCANO

Al Podere Casaccia da sempre valorizziamo il territorio e le sue peculiarità, la sua storia e le sue produzioni, anche nella scelta dei vitigni, abbiamo deciso di puntare esclusivamente sulle specie autoctone perché rappresentano l’identità del nostro territorio e perché siamo consapevoli dell’enorme qualità che offrono. L’incontro tra i nostri vitigni autoctoni e il territorio ci ha permesso di dare vita ad un atto concreto, la produzione di un vino naturale, vivo, energico come è il suo carattere e come vuole che sia la terra da cui esso nasce.

AZIENDA AGRICOLA BIODINAMICA

NELLA NOSTRA TERRA SOLO VITIGNI AUTOCTONI

Perché scegliere di impiantare e vinificare solo vitigni autoctoni invece dei più pubblicizzati vitigni internazionali?
L’Italia, rispetto a tutti gli altri paesi produttori di vino, è quella che ha il maggior numero di vitigni autoctoni, la maggior parte sconosciuti agli stessi italiani.
Questa enorme ricchezza di biodiversità è qualcosa di unico nel mondo del vino e se fosse in mano ai francesi verrebbe sbandierata ai 4 venti e diverrebbe fonte di orgoglio nazionale, da noi, invece, passa quasi totalmente inosservata e addirittura andiamo a impiantare i vitigni d’oltralpe.

Fortunatamente qualcosa sta cambiando.

COSA STA CAMBIANDO

La nostra storia e la nostra indole ci hanno regalato questa meraviglia, i comuni, i piccoli stati, il campanilismo che da sempre ci caratterizza hanno fatto in modo che ogni ambito territoriale si distinguesse dall’altro salvando e/o selezionando i propri vitigni autoctoni tipici.
Questi vitigni eroici si sono salvati dalla fillossera, dalle guerre intestine, dai climi più o meno estremi, dalla ricerca di produzioni facili e abbondanti per poi rischiare di perdersi a causa delle mode e della nostra inguaribile esterofilia.
Pensiamo ad esempio ad alcuni vitigni autoctoni come il Prié Blanc de Morgex che miracolosamente sopravvive nei vigneti più alti d’Europa o l’Albanello di sicilia quasi completamente scomparso, o il Tazzelenghe del Friuli Venezia Giulia in pericolo per le sue caratteristiche estreme, o il Pugnitello che in Toscana ha rischiato l’estinzione a causa delle sue bassissime rese e così via…

Noi italiani dovremmo farne una bandiera di questa nostra peculiarità ed opporci, con i nostri mille vini diversi l’uno dall’altro, all’uniformità e alla massificazione del gusto, rifiutandoci di produrre vini tutti uguali che con la complicità dei lieviti selezionati riducono le differenze a poche tipologie standard. Naturalmente questi vitigni autoctoni dovrebbero essere vinificati in modo naturale per evitare di modificare le loro peculiari caratteristiche per poterci finalmente regalare qualcosa di veramente unico.

Motivo non meno importante per salvare i vitigni autoctoni è quello di conservare un germoplasma che andrebbe perduto o che al massimo potrebbe essere conservato in qualche campo sperimentale di una università italiana dimenticato fra i tanti.

Nel mondo della globalizzazione abbiamo disperato bisogno di biodiversità!!!
Ricordiamoci cosa è accaduto con la fillossera e cosa potrebbe accadere con la Flavescenza Dorata.
Forse apparentemente la meno importante ma non ultima motivazione per salvare i vitigni autoctoni è quella di conservare le nostre radici storiche che ci ricollegano al territorio.

Perché dobbiamo salvare i vitigni autoctoni?

LA NOSTRA POSIZIONE

Per tutti i motivi precedentemente esposti nella nostra azienda abbiamo deciso di avere solo vitigni autoctoni, possibilmente antichi, che conservino delle caratteristiche che li rendano profondamente nostri.